In un mondo ideale, o forse solo in un futuro non troppo lontano, la diagnosi precoce di un tumore al seno potrà essere fatta con esami assolutamente personalizzati, cioè prescritti in base al rischio della singola persona. Si va verso l’analisi del profilo di rischio di ciascuno (persona e famiglia) per essere in grado di suggerire il migliore e più efficace approccio per la prevenzione.
Oggi la diagnosi precoce del tumore al seno è in grado, insieme alle terapie moderne e più avanzate, di rendere alto il tasso di guarigione di una malattia che, in ogni caso, resta, un problema serio di cui parlare con estrema attenzione.
La diagnosi precoce nelle donne che non presentino familiarità documentata per tumore al seno si basa su mammografia, ecografia mammaria e visita senologica.
- Dai 30 anni di età: ecografia mammaria annuale seguita da visita senologica.
- Dai 40 anni: ecografia mammaria annuale, mammografia ogni due anni oppure ogni anno in base alle indicazioni dei radiologi, visita senologica annuale.
- Dai 50 anni: mammografia, ecografia mammaria e visita senologica annuali.
L’ecografia mammaria può essere evitata solo quando è il/la radiologo/a a dirlo, di solito dopo i 60-65 anni. La mammografia prosegue per tutta la vita.
La risonanza magnetica mammaria serve solo in determinate situazioni, sono i medici a prescriverla e non sostituisce mammografia ed ecografia mammaria.
L’agoaspirato serve in caso di dubbio, è prescritto dai medici e non aumenta il rischio di tumore. Va eseguito, come è logico, in centri con buona preparazione specifica in senologia.
Deve essere chiaro che mammografia ed ecografia mammaria sono esami tra loro differenti e non interscambiabili: “leggono” la mammella in modo diverso, ecco perché sono da eseguire entrambi nella maggioranza della vita della donna.
Nel caso di dubbio di elevata familiarità per tumore al seno e/o tumore ovarico, è bene rivolgersi a un certo di eccellenza per chiedere la valutazione del rischio familiare e personale.