Succede abbastanza spesso che arrivino in ambulatorio donne spaventate da cambiamenti che riguardano i capezzoli. Nelle stagioni fredde (ma non solo) può accadere per esempio che i capezzoli – uno o tutti e due – siano colpiti da dolori improvvisi o ipersensibilità elevata, tanto da rendere fastidioso perfino il reggiseno, e all’osservazione appaiano più scuri e/o di colore bluastro o violaceo. Questo genere di sintomi e segni non dura molto, ma può verificarsi più volte nell’arco di un periodo di tempo breve. Il fastidio e il dolore possono spaventare molto, a volte manifestandosi come trafitture, punture, pizzichi, prurito.
I capezzoli hanno molte terminazioni nervose e vasi sanguigni che li raggiungono e ne determinano la sensibilità. Alcuni stimoli, e il freddo è tra i principali, possono provocare una vasocostrizione esagerata, cioè la riduzione rapida ed eccessiva dell’ampiezza delle piccole arterie che arrivano al capezzolo determinando il fastidio (a volte vero e proprio dolore) e il colorito bluastro o violaceo in quella zona. Le arterie hanno nella loro parete una muscolatura che le fa contrarre quando esiste il motivo per farlo: il freddo per esempio segnala loro che è bene che riducano il calibro, così come il caldo ne permette il rilassamento con apertura maggiore; questo accade anche con la piccole arterie che nutrono di sangue e ossigeno i capezzoli.
Se i controlli al seno sono regolari senza problemi, l’ipersensibilità dei capezzoli al freddo o ad altri stimoli con una reazione abnorme come il cambiamento di colore e il fastidio può essere normale. Ci può essere dolore o prurito e il colore dei capezzoli può assomigliare al blu o al viola. Pensiamo a quello che succede alle dita della mano quando ci esponiamo a temperature esterne troppo fredde senza adeguata protezione: è la stessa cosa. Le arterie si chiudono a causa del freddo e i tessuti soffrono. I capezzoli diventano scuri e fanno male perché reagiscono a stimoli che chiudono le arterie e stuzzicano le terminazioni nervose.