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Le mastectomie in aumento per l’effetto Jolie?

By : on : August 7, 2016 comments : (Comments Off on Le mastectomie in aumento per l’effetto Jolie?)

Esiste un report statunitense sull’aumento, da alcuni definito “vertiginoso”, delle mastectomie profilattiche, cioè preventive (donne sane), in seguito alla comunicazione pubblica dell’attrice Angelina Jolie che ha voluto condividere con il mondo la propria mutazione genetica con conseguente rischio molto alto di tumore del seno e dell’ovaio. Angelina Jolie ha scelto di farsi asportare entrambe le mammelle e le ovaie (in momenti diversi) per ridurre il rischio di tumore, e moltissime donne americane hanno chiesto (e ottenuto) di togliersi i seni come procedura preventiva radicale.

Che ci sia un aumento delle mastectomie profilattiche è vero anche in Italia e in molti Paesi europei, anche se non possiamo definirlo vertiginoso o impressionante (altro termine usato da alcuni media). Le mastectomie profilattiche stanno aumentando e ritengo sia giusto: la diffusione sempre maggiore degli studi genetici e delle analisi del profilo di rischio individuale nei centri di eccellenza fa sì che le donne abbiano a disposizione importantissimi strumenti per valutare in prima persona (aiutate dai medici e dagli psicologi) se e quando possa essere utile ricorrere a procedure come la mastectomia bilaterale.

Il rischio reale di una donna può essere calcolato non soltanto contando in modo approssimativo il numero di parenti affetti da cancro: possiamo analizzare la storia personale e familiare di chi lo richiede arrivando a indicare o meno i test genetici in base a questionari precisi. La mutazione di alcuni geni noti (BRCA1 e BRCA2 i più conosciuti, ma non gli unici) provoca un aumento notevole del rischio di tumore al seno e all’ovaio, nonché di altri tumori. La mastectomia in caso di mutazione genetica documentata è una delle possibile risorse preventive, non è lo standard semplicemente perché a oggi uno standard non esiste ma indubbiamente garantisce una riduzione concreta (non un azzeramento) del rischio di tumore al seno nelle donne predisposte a questa malattia.

Si tratta di un intervento importante che va affrontato con un supporto medico e psicologico: le tecniche moderne fanno sì che una chirurgia comunque mutilante (toglie tutta la ghiandola mammaria) sia affrontata con minore difficoltà e con conservazione assoluta della cosmesi, ma sempre di intervento chirurgico si tratta e questa informazione deve essere chiara. Ho sempre avuto totale rispetto della sensibilità emotiva delle donne che mi hanno chiesto aiuto: per questo ogni volta che discuto di una mastectomia profilattica impiego molto tempo nel verificare se non solo le informazioni tecniche siano arrivate e comprese, ma ci sia anche la consapevolezza dell’ampiezza della chirurgia e dei suoi risultati.

Così come l’eccellenza nella cura per le pazienti affette da tumore risiede nella personalizzazione e non negli standard (i cosiddetti “protocolli”), anche nella prevenzione dei tumori resta prioritario un approccio attento e meticoloso alla singola persona: non tutte le donne, poste di fronte al risultato positivo di un test genetico che ne conferma il rischio alto di tumore mammario e ovarico, desiderano immediatamente farsi togliere seno e/o ovaie. Per queste donne è necessario il massimo rispetto (unito al buonsenso): può darsi che arrivino presto o tardi a decidere di sottoporsi a chirurgia, ma nel frattempo va impostato un programma intensivo di controlli di eccellenza.

Aumento vertiginoso delle mastectomie profilattiche quindi no, o almeno non ancora: nel futuro vedremo. Oggi la prevenzione ha tanti strumenti, e la mastectomia profilattica per chi ha una mutazione genetica documentata è indubbiamente molto preziosa.

alberto

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