L’estate e il pieno inverno sono stagioni nelle quali il dolore al seno sembra più frequente: il numero di visite richiesto per questo problema aumenta, e l’ansia delle donne è sempre alta.
Il dolore al seno, che in termini medici è definito MASTODINIA, non è mai indice di tumore salvo casi rarissimi di tumore infiammatorio con dolore mammario associato. Nella maggioranza assoluta dei casi avere dolore non implica la presenza di tumore, anche se la visita senologica è necessaria così come sono utili e necessari gli esami strumentali eseguiti con regolarità annuale (mammografia ed ecografia mammaria).
Il seno è composto da ghiandola, che è responsabile della produzione del latte materno, e tessuto adiposo: le normali fluttuazioni giornaliere e legate all’età di alcuni ormoni (estrogeni, progesterone, prolattina) rendono più o meno tesa e gonfia la parte ghiandolare, con conseguente fastidio e qualche volta dolore.
La quantità di luce, la temperatura esterna, lo stress psicologico, il ciclo mestruale, lo stato di premenopausa o postmenopausa sono fattori che influenzano in diverso modo le fluttuazioni fisiologiche degli ormoni: ecco perché capita di avere male al seno.
Non esiste terapia farmacologica: il dolore benigno al seno è destinato a risolversi da solo. Le tecniche di rilassamento possono essere utili. Sconsiglio le spugnature calde o fredde: se sono piacevoli va bene, ma non hanno un effetto clinico.