Un tumore al seno è un evento che in teoria può guarire completamente: lo ripetiamo spesso, ma forse non altrettanto spesso si ribadisce un’altra verità utile per tutte le donne.
Il tumore al seno può ritornare anche dopo tanti anni dal primo episodio, e per questo è necessario che i controlli non si interrompano mai.
Con una frequenza che un po’ mi preoccupa alcune donne operate al seno smettono di essere puntuali e precise con gli esami diagnostici e le visite dai senologi di riferimento se sono passati più di cinque o dieci anni dalle cure: si sentono ormai fuori dal problema e credono non sia più necessario raggiungere i centri di eccellenza con esami nuovi per sottoporsi alle visite. Dal punto di vista psicologico comprendo la voglia di sentirsi definitivamente sane, ma i dati scientifici dimostrano che questo comportamento sia pericoloso.
Le terapie di blocco ormonale adottate nella maggioranza dei casi e le procedure di prevenzione che si concordano insieme ai senologi contribuiscono positivamente a ottenere lunghi anni di assenza dei segni del tumore, assenza che può potenzialmente durare tutta la vita. Alla sospensione delle cure ormonali la probabilità maggiore è che la persona resti completamente sana, ma i dati suggeriscono di essere attenti perché in effetti un piccolo aumento delle recidive (nel seno e in altri organi) è stato osservato in numerosi studi. Ecco perché sempre più consiglio di non interrompere il blocco ormonale contro il parere dei medici di riferimento, ma soprattutto raccomando caldamente di non smettere i controlli annuali con i senologi. Il nostro lavoro è anche – e tanto – supervisionare le indagini semestrali e annuali e monitorare la situazione a lungo, lunghissimo termine.