Gli esami diagnostici moderni che usano radiazioni X si sono evoluti moltissimo negli anni recenti, e questa evoluzione ha riguardato principalmente l’adozione del computer per ricostruire immagini tridimensionali. Diagnosi e terapia ne hanno beneficiato: pensiamo alla radioterapia, che può trattare sedi del corpo prima impensabili grazie all’assoluta precisione di fasci di radiazioni diretti esclusivamente sul bersaglio, favorita dall’uso di immagini TAC elaborate che ricostruiscono tridimensionalmente il corpo del paziente.
La Tomosintesi è la mammografia 3D: le immagini che si scattano sono più di due per ogni seno e il computer che le riceve elabora rapidamente i dati per fornire ai radiologi la ricostruzione 3D delle mammelle.
La mammografia classica è bidimensionale (2D), la Tomosintesi è tridimensionale (3D). In questo modo la visione è molto più nitida e si possono individuare lesioni molto piccole. La precisione aumentata sta rendendo meno frequenti i richiami delle donne per lesioni dubbi riscontrate con lo screening, anche se resta il problema di alcune immagini sospette che poi si rivelano benigne.
La Tomosintesi è in uso nei maggiori centri di eccellenza e non serve richiederla: se vi rivolgete a questi centri per la mammografia sarà automatico riceverla con tecnica 3D.