Davvero il COVID ha peggiorato le cose?

Leggo qua e là che i due anni che abbiamo appena vissuto avrebbero modificato in peggio la comunicazione medico-paziente: pare che abbiano tolto ai medici una parte importante della fiducia della gente. Comprendo le ragioni di questo pensiero, ma lo condivido solo in una minima parte: la fiducia, per me, è come l’amore, e va nutrita ogni giorno con la presenza, l’ascolto, le risposte oneste. Da chirurgo senologo, credo che le donne possano fidarsi di me se riesco a manifestare il mio esserci e il livello delle mie capacità, la lunga esperienza che potenzia ciò che ho imparato negli anni. In pratica: scienza e cuore possono convivere, soprattutto quando i tempi si fanno un po’ difficili.

Ho scritto il libro “Conosci il tuo seno” (Mondadori) per fornire a tutte le donne, a prescindere dall’esperienza o meno con il tumore al seno, uno strumento concreto per amarsi di più, per prendersi cura di sé nella salute psicofisica e nei momenti di malattia. Volevo e voglio che la relazione con me in studio oppure online sia corroborata da qualcosa che riesco a dare anche oltre: un manuale da portarsi dietro, parole che siano disponibili anche nei pochi istanti nei quali non sono raggiungibile via email o via cellulare (fornisco sempre i miei recapiti alle pazienti e rispondo personalmente). Abbiamo tutti il dovere, se siamo medici e infermieri, di informare, di comunicare, di non lasciare sole le donne sane o malate che si aspettano informazioni concrete.

Il COVID non ha peggiorato la relazione con tutti i medici: generalizzare è sbagliato e genera sentimenti depressivi che non aiutano. Ci ha solo richiesto di non essere presenzialisti nei media, ma presenti sul serio nel quotidiano. Ci si chiede ogni giorno di continuare a fare ciò che abbiamo sempre fatto: dedicare la vita alla cura e al sostegno psicofisico alle donne che si affidano a noi.